19/07/07

Intervista a Perfect (a cura del Media Office del Rototom Sunsplash e Princelion)

Siamo andati a vedere il concerto di Perfect al Rototom Sunsplash 2007, Osoppo (UD); abbiamo registrato e poi trascritto per voi una serie di interviste. Metteremo nel sito di Radio Sherwood quelle che per noi sono le più interessanti per far conoscere ai nostri ascoltatori i cantanti del Reggae e della Dancehall.
(a cura di Princelion).



Perfect: Questo è stato il mio secondo concerto al Rototom Sunsplash Festival, mi sono trovato molto bene, per me è stato un onore ritrovarmi qui, sono rimasto molto sorpreso dal fatto che il pubblico conosca così bene la mia musica e le mie canzoni e ne sono molto contento. Voglio cogliere l’occasione per ringraziare tutte le persone che hanno seguito il mio concerto.

Media Office: Quali sono state le tue influenze più importanti dato che sei un artista che si trova a suo agio sia con i riddim Roots, che con quelli Dancehall, che con quelli Bashment e sia con i riddim che richiamano il Soul anni sessanta?

P: Io provengo dalla terra del Reggae, la Giamaica, la mia influenza più grande è stata quella di Bob Marley, però ho sempre cercato di ascoltare anche altre cose come lo Ska, il Soul e un po’ di Rock. Ho preso un po’ da tutte queste cose e le ho unite in maniera perfetta e da lì è risultato il mio nome: Perfect!

M.O.: Usi molto spesso nelle tue canzoni il termine “Giddimani”. Uno dei tuoi riddim è intitolato così, la tua etichetta anche, cosa significa questa parola?

P: È una parola che ho inventato: nasce da armageddon e da morning. Significa il mattino all’indomani di armageddon. È anche una parola che uso per dare forza alla gente e per dare loro un messaggio positivo.

M.O.: Questa domanda l’abbiamo rivolta anche ad altri artisti Rasta. Oltre a cantare delle canzoni conscouss, o comunque legate profondamente alla spiritualità Rasta, hai cantato anche delle canzoni con dei testi in cui si parla di pistole e di violenza?

P: La mia ispirazione più forte e più grande è quella legata al Roots e quindi legata ad una musica che serve a diffondere il messaggio Rastafar-I. Noi cantanti in un certo senso ci sentiamo dei “Guerrieri”, quindi un guerriero deve anche reagire a diverse impronte e deve combattere. Io non voglio interpretare testi di un certo tipo comunque sono pronto a combattere se ce ne fosse il bisogno.

Pubblico: Sono tutte esperienze quelle che canti nelle tue canzoni, nei tuoi testi?

P: Sì, sono cose accadute realmente nella mia vita, io non canto filastrocche, non canto favole, non racconto miti, ma racconto esattamente tutto quello che accade nella mia vita, tutto quello che mi è successo. Questo vale anche per canzoni che hanno avuto grande successo come “Hand Cart Boy”, ono fatti legati alla mia vita.

P: Ringrazio voi, per questa conferenza, ringrazio il Rototom Sunsplah, i promoters, gli organizzatori, gli sponsors. Tenete sempre un sorriso nelle vostri visi ogni giorno. I love you all! Rastafar-I Selassié-I Bless!