Abbiamo intervistato Gyptian, famoso artista giamaicano. Il giovane talento della scena Reggae ha appena pubblicato il suo secondo album, dopo “My Name Is Gyptian”, “I Can Feel Your Pain”, con la major VP Records. Il ventiseienne dopo le hits di grande successo come “Serious Time” e “Mama”, ha sfornato delle bellissime nuove tunes, come la titletrack e “Love Against The Wall”.
Quando ti hanno dato il nome di Gyptian e secondo te, ti calza ancora?
È come se fosse un vestito, un vestito sul mio corpo, ecco come lo vedo. Me l’hanno dato a Portmore.
Sei figlio di madre appartenente alla chiesa “ Seventh Day Adventist” e di padre Rastafari, quale dei due ti ha più influenzato, intendo la voce, lo stile, le liriche?
In realtà tutti e due, perché entrambi i miei genitori sanno cantare, era semplicemente l’ambiente in cui stavo, è stato naturale.
Sei andato alle scuole superiori, poi purtroppo non hai preso il diploma, giusto? Cosa pensi dell’educazione? Pensi che la tua vita sarebbe stata diversa se non fossi andato a scuola?
Sì, sono stato a scuola, e la mia vita sarebbe stata di sicuro completamente diversa: prima di tutto non sarei in grado di capire molte cose, e la capacità di capire e comprendere è essenziale. Quindi penso che andare a scuola sia la cosa più importante e migliore che un giovane possa fare, per avere una buona educazione.
Pensi che la tua vita sia cambiata da quando sei famoso? In senso positivo o negativo?
Sì è cambiata ma è abbastanza equilibrata, perché nella vita ci sono cose positive e cose negative, ringrazio Jah (Give thanks) per tutto.
E l’atteggiamento della tua famiglia o dei tuoi amici è cambiato? O il tuo atteggiamento verso di loro?
Molte cose sono cambiate sicuramente, ma è normale, perché la vita cambia continuamente e soprattutto perché le nostre vite cambiano in modo molto diverso, su due livelli diversi, bisogna solo lasciarla fluire naturalmente.
So che scrivi da solo le tue liriche, quindi metti te stesso o parti di te nella tue canzoni?
Sì, scrivo semplicemente ciò che avviene nella realtà.
Perché il tuo singolo nel 2005, “Serious Times”, è arrivato in cima alle classifiche? E come ti sei sentito quando è accaduto?
Devo semplicemente ringraziare le persone per avermi scelto e avermi fatti arrivare così lontano, fino alla cima della classifiche
Passiamo ora al tuo nuovo album: perché hai scelto come titletrack la canzone “I Can Feel Your Pain”?
È stata una scelta molto naturale, perché ci è sembrata la canzone migliore per rappresentare l’intero album, che riguarda interamente me e i miei fans, insomma la canzone più comunicativa da questo punto di vista.
Chi ha prodotto i riddim? Li scegli tu o lo fa qualcun altro? Scrivi prima le liriche che poi adatti al riddim, o viceversa?
Un po’ entrambe le cose. Generalmente però mi passano i riddim Effex, No Doubt, Vertex e Livity.
Hai fatto numerose collaborazioni in entrambi gli album: preferisci lavorare più con uomini o donne?
Preferisco senza dubbio lavorare con donne, ma bisogna lavorare con entrambi…(risata)
Com’è andata la festa di uscita dell’album (Release Party)?
È stata grandiosa, non poteva andare meglio.