23/10/07

Intervista a Wayne Wonder (a cura di Princelion)

Wayne Wonder esce con il suo ultimo lavoro per la VP Records. Artista che è nel circuito Reggae - Dancehall dal 1986 dopo aver fatto tunes come “Bashment Girl” su Joyride riddim, “No Holding Back” e “Enemies” su Surprise riddim ora esce con l’album “Foreva", con canzoni già al vertice delle classifiche come “Again”, “I Still Believe” e “Gonna Love You”. Leggete l’intervista che gli abbiamo fatto.

Domanda: Sappiamo che il tuo primo approccio alla musica è avvenuto molto presto, grazie a tua mamma, alla Sunday school (catechismo), alla chiesa, ma quando hai veramente capito che eri in grado di cantare?

Wayne Wonder: Veramente fin dall’inizio quando seguivo mia mamma alle prove del coro, ho iniziato ad allenare la voce, ma la vera “chiamata” fu come una sensazione “bruciante” dentro di me. Avevo immagini di come sarebbe stato essere in uno studio, registrare, avere un disco tra le mie mani, quell’ ispirazione mi ha aiutato a farmi strada.

T: Ma ovviamente non sei andato immediatamente in uno studio… quindi quando è stata quella tua prima volta?

W.W.: Direi nel 1986; ho fatto un audizione per Sly & Robbie, ma non ce l’ho fatta, ma era molto prima che io andassi veramente in uno studio e iniziassi la mia carriera, che è stato circa 3 anni dopo.

T: Abbiamo letto un paio di cose sul tuo nome d’arte: da un lato qualcuno dice che viene dai tuoi “tricky skills” (giochetti) con una palla da calcio, dall’altro che tu “…wonder and nobody can figure it out…”

W.W.: Vanno bene entrambi (risata), è iniziato come un nickname ed ora quando gioco a calcio è per i miei giochetti, mentre quando sono nel mondo della musica si riferisce al fatto che tu non potrai mai studiare Wayne Wonder; ti lascerò sempre meravigliato, non saprai mai quale sarà il mio passo successivo. Questo permette alla mia creatività di scorrere, continuamente, mi invento di nuovo e tu non potrai mai indovinare cosa farò perché non sarà mai quello che ti aspetti. Il mio succo creativo continuerà a scorrere in modi e direzioni diversi. “…the final destination of the wonder (risata)…”

T: L’inizio della tua carriera è iniziato cantando covers, poi ad un certo punto hai deciso di far solo la tua musica, le tue canzoni, i tuoi testi. Perché hai fatto questa scelta?

W.W.: Volevo solo crescere, ho iniziato a viaggiare. Vivendo in Giamaica e non viaggiando non sai cosa ti aspetta nel mondo. All’inizio ho fatto delle covers perché all’epoca i produttori non volevano perdere il loro tempo con un giovane artista che doveva ancora farsi strada, sedersi con lui, discutere e creare qualcosa. Quando sono entrato veramente nel business, quando ho avuto entrambi i piedi dentro, ho deciso che quello era il momento per crescere, ho iniziato a viaggiare, ho fatto esperienze nuove e diverse. Ho capito come funziona il mondo della musica e ho capito che la mia creatività sarebbe stata la mia pensione, quindi nel 1993 ho deciso che non avrei più fatto covers e la mia rivoluzione è iniziata proprio in quel momento.

T: Nel 2000 hai dato vita alla “Singso Records”, la tua casa discografica, come mai hai preso questa decisione? E’ stata una scelta personale, per la tua carriera o anche perché volevi aiutare giovani artisti ad entrare nel business della musica?

W.W.: Va in entrambi i sensi. Sono arrivato ad un punto in cui so come voglio che sia il mio sound, la mia musica e il mio futuro. Non volevo più fare canzoni che fossero solo una moda, perché le mode hanno vita breve, io voglio che le persone possano relazionarsi alle mie canzoni in qualunque momento. Quando ho dato vita alla “Singso” sono entrato in una fase molto creativa senza più conflitti.

T: Il tuo nuovo album “Foreva” contiene un mix di stili, come il Lovers e l’ R’n’B, hai mantenuto intatto il tuo modo di fare musica, la tua melodia, il tuo modo di affrontare il pubblico. Non hai fatto come gli artisti che seguono le mode, come ci sei riuscito?

W.W.: Sono fatto così, quella è la mia musica, e la mia musica è un dono che devo trattare come si deve e quello è il mio stile, è come voglio essere.

T: Prima con “I Still Believe” su Season riddim, poi con “Love & Affection” e “Again” sei entrato in tutte le charts mondiali, come ti senti?

W.W.: È una cosa che mi ispira profondamente, le persone cantano le mie canzoni e io penso a dove e come e quando ho scritto le parole che mi sono venute dal cuore; così mi sento pronto ed ispirato a scrivere sempre più.

T: Nel tuo ultimo album qual è la tua canzone preferita, quella che ami di più?

W.W.: La mia canzone preferita in quest’album?! “…It’s Girl I’m Gonna Love You…” (ce l’ha cantata)

T: Grazie mille per il tempo che ci hai dedicato. Speriamo di vederti presto in Italia.

W.W.: Assolutamente!