12/03/08

Intervista a General Levy (a cura di Princelion)

Veterano della scena inglese, Paul Levy o in arte General Levy è famoso per la conosciutissima “Incredibile” del 1994, prodotta da M Beat. General ha collaborato assieme ad artisti come Shaggy, Steeliec And Cleevie, Sly And Robbie, Heartical Rec. e Jetstar. Ora è uscito il suo ultimo LP “Spirit and Faith”, e ce l’ha fatto sentire live al C.S.O. Pedro di Padova al suo concerto, esplosivo, lunghissimo e coinvolgente. Noi l’abbiamo intervistato prima del concerto, buona lettura!

D: Come e quando hai iniziato ad ascoltare al Reggae?

G.L.: Il reggae è sempre stato in giro a casa mia, nella comunità, dove vivo, a Londra, in una zona che si chiama Northwest. I miei genitori sono originari delle West Indies, Trinidad, ma il mio patrigno era giamaicano, e viveva anche lui a casa nostra; quindi ho ricevuto le influenze sia di Trinidad che giamaicane, dalla comunità e dell’ambiente attorno a me, insomma Northwest a Londra è una comunità reggae.

D: Quindi hai iniziato ad ascoltare Reggae molto presto, ma quando hai iniziato a cantare?

G.L.: Cantare… beh… direi che ho iniziato a cantare all’età di 12 anni, forse prima di allora, ma ho iniziato a scrivere ai 12 anni, si insomma presto.

D: Da dove prendi ispirazione per i tuoi testi?

G.L.: L’ispirazione viene dalla vita in generale, da ciò che accade attorno a me; prendo anche ispirazione dalla musica, dagli altri artisti, dai grandi artisti, da Bob Marley, Aretha Franklin, Steve Wonder, a Ray Charles, ai Beatles. Musica è musica, di grandi artisti, di tutte le generazioni e di tutti i generi. Prendi ispirazione un po’ da tutti, sicuramente il Reggae è fonte di grande ispirazione perché è una musica socialmente consapevole quindi ne prendo grande ispirazione.

D: Con il tuo primo album, “Incredible”, sei arrivato al posizione n.8 delle classifiche e sei diventato un artista internazionale, come ti se sentito a riguardo?

G.L.: Mi sono sentito benissimo, il fatto di essere ufficialmente riconosciuto come artista è stato sicuramente un segno nella mia carriera.

D: Qual è stato fino ad oggi, il tuo miglior concerto, quando ti sei esibito al meglio secondo te e anche a livello di pubblico?

G.L.: Mmmh, è difficile dirlo, ho fatto ultimamente un concerto bellissimo in Italia, e la gente era così calda.

D: Conosci Alborosie? Cosa ne pensi?

G.L.: No, non ho mai conosciuto di persona Alborosie, ma ho sentito la sua musica e mi sembra veramente bella. Credo di aver visto una sua performance su Dvd, ed è un bravo artista, mi aspetto del bel materiale da lui in futuro.

D: Abbiamo sentito che sei stato un attore in una sit-com, è vero?

G.L.: Mmmmh… sì… sì, ho fatto una serie underground...
D: E ti è piaciuto?

G.L.: No, in realtà no, non mi piaciuto essere qualcosa che non sono..

D: Quindi ti consideri più che altro un cantante?

G.L.: Sì, sono un cantante e un produttore. Quella è stata solo una prova verso me stesso, volevo capire com’era dover imparare un copione e coordinarsi con gli altri attori, era semplicemente un’esperienza che volevo fare, l’ho fatta e sicuramente è stata un’esperienza, ma non mi è veramente piaciuto essere un attore. Quando mi guardo indietro, penso: ma quello non sono io. C’è da dire che è quello il ruolo dell’attore, o forse non mi piaceva il personaggio che interpretavo, forse se avessi avuto un bel ruolo, mi sarebbe piaciuto di più. Comunque alla fine non mi è piaciuta granché come cosa…

D: Grazie mille dell’intervista e in bocca la lupo per stasera!