Nel 1997 uscì il terzo album di Miguel Collins, un artista promettente in quegli anni. In arte Sizzla Kalonji, scoperto da Dean Fraser, venne introdotto a Philip ‘Fatis” Burrell, quindi prodotto dalla Xterminator e distribuito dalla JetStar dei fratelli Palmer.
Il lavoro contiene 11 tracce ed è uno dei maggiori successi di Sizzla. Il disco include la partecipazione di Sly and Robbie nella maggior parte delle tunes, quasi tutte riddims, ad esclusione di “Greedy Joe”, una version di “I Know Myself” di Ernest Wilson prodotta da Channel One. I testi dell’album, con temi ‘counscious’, sono contro l’oppressione; verso la fine il disco diventa, musicalmente, un po più hardcore. Le hit sono “Praise Ye Jah”, “Greedy Joe”, “Blackness”, “No Other Like Jah” “How Dem Flex” e “Government”.
Sizzla Kalonji è uno degli artisti più produttivi della scena reggae, ha all’attivo circa 70 album e infiniti singoli. Nel 1995 dopo aver avviato la carriera di cantante ed aver registrato lavori come “Praise Ye Jah” e “Black Woman & Child” ha vinto nel 1998 il “Best International Reggae Artist” ai MOBO Awards. Dopo l’uscita del quarantacinquesimo disco Sizzla aprì la propria label, la Kalonji Records. Sizzla vanta ben 21 dischi nella Billboard Top Reggae Albums 100 americana. Kalonji, altre ad essere uno dei miei artisti preferiti, merita che gli vengano dedicate varie recensioni: questo è solo la prima di una lunga serie per far conoscere anche i vecchi lavori di uno dei più grandi artisti contemporanei giamaicani.
