31/01/08

Intervista ad I Wayne (a cura di Princelion)

I Wayne ha appena fatto uscite il suo ultimo album: “The Book of Life” per la VP Records; con l’occasione l’abbiamo intervistato: Buona lettura!

D: In poco più di tre anni sei emerso e hai avuto un successo enorme, come ti senti a riguardo?

IW: Ho avuto gioia, non si poteva prevedere, era imprevedibile, devo ringraziare Dio…

D: Secondo te qual’è il motivo per cui la tua prima hit “Can’t Satisfy Her” è stata nelle charts così a lungo?

IW: A dire la verità, era così vero, era una semplice verità, e le verità sono senza limiti, e questo è il modo in cui la vedo.

D: Hai iniziato molto presto a cantare e a fare degli show, puoi dirci qualcosa degli anni prima del tuo successo?

IW: Sin dall’asilo, ero uno degli scelti, uno dei leader nel coro della chiesa, ho iniziato con i canti della chiesa e con il catechismo.
Poi con gli anni ho iniziato a seguire alcuni sound importanti come: Chally’s International, Daimond Crews, the MIC Legend, dove sono nato e cresciuto. E così giravo, ascoltavo e imparavo. Quindi è stata una semplice crescita nella comunità. Poi ho suonato in qualche club, a qualche festa e barbecue. È stato un susseguirsi di cose semplici.

D: Nel tuo nuovo album così come in “Lava Ground” parli di problemi quotidiani e anche di problemi a cui la gente può relazionarsi, perché hai scelto di parlare di questi argomenti?

IW: Perché sono essenziali, sono i problemi della vita e quindi dovevo parlarne, qualcuno doveva farlo e così l’ho fatto io…

D: C’è qualcosa in particolare che collega tutte le canzoni del tuo nuovo album?

IW: A dire la verità sì, sono le cose semplici della vita, le esperienze della vita, ciò che ci circonda.

D: Perché hai scelto per il tuo album il nome “The Book of Life”, si riferisce per caso al libro di cui si parla nella Bibbia o a qualcosaltro?

IW: No, la Bibbia è limitata, non potrebbe in alcun modo riferirsi a questo. Il libro di cui parlo è un libro di cui nessuno può parlare, è eterno, rappresenta l’Universo, il cielo, il mare, la terra, gli uomini, le donne e i bambini. È così edificante che ho dovuto chiamare questo lavoro “The Book of Life”, il Lava Ground è scritto nel Book of Life, il sole, la luna, le stelle sono scritti nel Book of Life, il mondo, il vento, la luce, la terra sono scritti nel Book of Life.

D: C’è un motivo per cui hai scelto di fare una canzone sul “Satta Riddim” degli Abissynians?

IW: Il riddim è scuola, da l’idea di Jah, dell’Etiopia, delle vibez etiopi, antiche.

D: Ti aspetti per questo album lo stesso successo di Lava Ground?

IW: A dire la verità, non si tratta di aspettative, si tratta del contenuto, della completezza del lavoro. Io cerco di non predire niente, faccio le cose e poi lascio che facciano la loro strada, naturalemente.