05/06/07

Intervista ad Alborosie (a cura di Princelion e Mr.Robinson)

Venerdì 1 giugno abbiamo intervistato Alberto D’Ascola a.k.a.“Alborosie” , ex frontman dei Reggae Nationl Tickets, che ormai abita in Giamaica da molti anni e ora sta spopolando in tutto il mondo con la sua ultima hit “Kingston Town”, in vetta alla classifica di “Riddim”, uno dei più importanti, se non il più importante, magazine del Reggae.

Mr.Robinson: Abbiamo qui con noi Alborosie, in collegamento dalla Giamaica. Benvenuto nell’Isola di Mr.Robinson.

Alborosie: Grazie, grazie, ciao a tutti.

Mr.R: Sei lì in Giamaica, volevo sapere da quanto manchi dall’Italia.

A: Dall’Italia manco dal 2001, sono ormai sei anni, mi sembra di più ma sono solo sei anni.

Mr.R: Come mai hai fatto questa scelta di rimanere in Giamaica?

A: Volevo fare un’esperienza diversa, volevo fare qualcosa di nuovo, qualcosa di più…non lo so. Ti dico la verità: non lo so ancora, devo ancora capire. Ho deciso di venire e fare le cose in maniera diversa, semplicemente.

Mr.R: Ci hai messo molto ad imparare il Patua (slang giamaicano) ?

A: No, vivendo quotidianamente con i giamaicani…ammetto di avere un talento, conosco molta gente che vive qui in Giamaica da quindici – venti anni e comunque non l’hanno mai imparato o non suona come deve suonare. Devi essere portato verso la lingua e per quanto mi riguarda l’ho imparato naturalmente, parlando con la gente.

Mr.R: Anche perché si sente dal tuo disco che sembri un giamaicano proprio, anche come impostazione della voce.

A: Beh quando faccio i miei pezzi mi viene spontaneo, naturale, cantarli così; essendo influenzato dalla musica “day by day”, ascoltando la radio. Non è tanto una cosa forzata è proprio la mia persona adesso in Giamaica e quindi quando mi rapporto alla musica la mia voce suona così, è proprio il cambiamento che c’è stato. Non è che mi sforzo, non c’è nessun tipo di forzatura, è proprio naturale.

Mr.R: Sì, è questo appunto che si sente. Ti sei fatto molti amici nel mondo del Reggae giamaicano? Chi?

A: Sì, comunque la Giamaica è piccola, non è che sia grande come l’Italia, è un isoletta, quindi ci si conosce tutti. Mettila così: sono più quelli che conoscono me che quelli che conosco io. Comunque sì, tutti i vari artisti di un certo calibro, personaggi della scena musicale “old school” ; ad esempio Sly & Robbie; insomma a 360° e anche a livello internazionale, è bello, c’è un energia molto bella, e c’è uno scambio culturale in cui arrivi a conoscere diverse persone.

Mr.R: Come ti trovi lì? Come ti trattano i giamaicani? Ti considerano ancora come un bianco o ti trattano come uno di loro?

A: Io non ho mai avuto questo problema del bianco o nero, siccome la mia musica è una musica di un certo tipo, c’è un messaggio dietro la mia musica, c’è sempre stato un grande rispetto nei miei confronti e non ho mai avuto questo problema del bianco o nero, per quanto mi riguarda, non ho mai sentito questo tipo di reazione in cui il bianco abita in un paese nero, one love, hai capito? Peace and unity.

Mr.R: Cosa ne pensi del fatto che la JBC ( Jamaica Broadcast Commision) ha messo al bando la tua canzone “herbalist”? E perché l’hanno messa al bando?

A: La Giamaica è un paese molto religioso, bisogna capire fondamentalmente questo. In Giamaica tutta la cultura viene da una radice religiosa, dai Rasta ai Cristiani quindi quello che si fa vedere in televisione e si sente dalle radio, viene filtrato. Il messaggio che dava la mia canzone “herbalist” dove io spiego un po’ come si fa a vendere erba su scala internazionale, quindi ad esportarla, è semplicemente una storia. Nel video facevamo vedere questi bambini che appunto vendevano la Marijuana, che è una realtà, io racconto quello che succede realmente, e per alcuni può essere scomoda la cosa. Nel video la morale della storia era che c’erano questi bambini che vendevano Ganja, poi crescevano e diventavano sempre più grossi e alla fine del video quando diventavano uomini maturi venivano arrestati come nella migliore tradizione. La morale era comunque buona: fai questa cosa, te la godi fino ad un certo punto e poi devi pagare il prezzo. Comunque non è servito, il video non è piaciuto, la canzone è troppo esplicita: “babylon dem thieft my herb” in Giamaica è come dire: “la polizia ha rubato l’erba”, non era una cosa da dire.

Mr.R: Quest anno parteciperai al Rototom Sunsplash 2007, che cosa ti aspetti dal festival? Ci hai mai partecipato prima?

A: Sì, ci sono stato molte volte al Rototom Sunsplash, ti dico la verità a luglio, la prima settimana, partirò per questo tour europeo che mi porterà in varie città d’Europa per un mese. io non mi aspetto nulla se non di divertirmi e comunque sto facendo la mia cosa, sto proponendo il mio suono, la mia musica e non ho aspettative; come dicono i calciatori: “spero di fare bene” (risata). Mi aspetto di divertirmi e di portare il mio messaggio che è un messaggio di un certo tipo e spero che il mio fuoco bruci! Spero di arrivare e di lasciare una traccia, questo è quello che mi aspetto, il Rototom è un festival molto famoso, sono io che devo provare me stesso non il Rototom che deve provare me.

Mr.R: Ritornado al tuo ultimo lavoro: come mai hai puntato sulle sonorità stile Black Uhuru, stile Micheal Rose, almeno secondo noi?

A: Io sono affezionato alla musica old school, mi piace molto il Rub-a-dub, Sly & Robbie, Black Uhuru, tutta la musica old school in generale. Ho cercato di riproporre questa sonorità in una nuova chiave di lettura, sono andato un po’ alla ricerca di sonorità, diciamo, un po’ vecchie così, sono andato alla ricerca di un po’ di nastri vecchi. Ho fatto proprio una ricerca, ho ricercato dei nastri del 1980 (qui in Giamaica è un paradiso per queste cose), ho riscoperto vecchie canzoni, vecchi ritmi che ho mixato con i nuovi suoni; ed è per questo che la nuova formula sta funzionando. Ieri ho avuto la notizia che “Kingston town” è la numero uno nelle chart in Germania, nella chart di Riddim che è la più grossa rivista Reggae in Europa, ed è una bella notizia e sono molto felice. Significa che la visione che avevo di questa sonorità, sta funzionando.

Mr.R: Hai colpito nel segno sicuramente. Appunto sentendo che “Kingston town” in Germania funziona; punti più al mercato europeo o su quello giamaicano?

A: Ti dico la verità: io sto facendo i miei pezzi e li sto facendo nella migliore delle tradizioni; non è neanche una questione di mercato, è una cosa mia, io sto facendo quello che mi piace fare…se ho voglia di cantare un pezzo con una base un po’ più hip-hop lo faccio. Se mi piace quello che sto facendo lo faccio, non è una questione di mercato, non è che mi metto lì a tavolino e penso a cosa fare. Mi piacerebbe fare delle cose anche in America; in Giamaica ora uscirà il video di “Kingston town”: un video molto bello che uscirà in tutti i Caraibi, in America, nel nord America, in alcune parti d’Europa, però e una cosa spontanea, non ci sediamo a tavolino e decidiamo, se funziona, funziona e se non funziona…pace.

Mr.R: Nella produzione del riddim XXL hai scelto di far cantare anche qualche artista sconosciuto, che ti ha colpito, così, per lanciarlo? O ti è venuto in mente perché magari erano amici che incontravi o che ti piaceva il modo di cantare?

A: Queste cose un Giamaica nascono molto naturalmente: sono in giro, ho fatto questo ritmo, ho il cd in tasca, incontro Beenie e gli dico: “Senti sto ritmo se ti piace ci butti un pezzo” e il giorno dopo mi chiama Beenie e mi dice: “guarda che c’ho un pezzo per il tuo ritmo”. Come con Sizzla, Wayne Marshall. Wayne viene su qui in studio, si fa un pezzo lui e gli dico: “guarda c’ho un ritmo anche io, ci canti sopra?”…così. C’è questo rapporto di collaborazione.

Mr.R: Ritorniamo un po’ in dietro: tu eri il frontman dei R.N.T.,vi siete sciolti all’apice del vostro successo, cos’è accaduto?

A: Non ci siamo neanche sciolti, non ci siamo mai realmente sciolti, è stata proprio una mia evoluzione personale; alla fine sulla carta si dice che si sono sciolti. Io non pensavo neanche di stare in Giamaica così tanto, sai quelle storie tipo: vado a comprare un pacco di sigarette…e poi ti fermi vent’anni (risata), ho fatto una cosa così, non era una cosa studiata. È successo e sto seguendo la mia strada, sono convinto che ci sia una missione; che nella vita ci sia un perché, non sto facendo altro che seguire il mio percorso.

Mr.R: Stai cavalcando un po’ il tuo destino… Vivi in Giamaica ormai da un po’ di anni, quindi avrai avuto un incontro - scontro con i vari aspetti di quella cultura. Volevamo sapere se ti è mai capitato di trovarti a confronto con l’omofobia e se questo aspetto si vede per le strade, lì in Giamaica.

A: Diciamo che in Giamaica, sì, se vai nei club, nelle Dancehall, per strada, c’è sempre lo slogan contro l’omosessualità, non è una cosa nascosta. È una questione anche religiosa e poi se vogliamo la Giamaica è un po’ come un paesino dell’ Aspromonte, sono molto indietro, ci sono molti analfabeti quindi quando c’è ignoranza ci si aspetta di tutto no? Personalmente ti dico questo: sono una persona molto spirituale e religiosa e non mi sono mai interessato a questa cosa, non ho mai supportato la causa perché comunque non sono mai stato personalmente interessato a sapere che cosa le persone fanno nella propria camera da letto. Secondo me è una cosa talmente piccola ed ignorante anche, non ne sono proprio interessato, non riesco proprio a mettermi nei panni di persone che…secondo me è razzismo, ignoranza, non sono io, io faccio altre cose, io sono per il rispetto di tutti per il “One Love”; “Peace, Love and Unity”. Io non farei mai un pezzo dove mi vado a preoccupare di che cosa un uomo faccia nella propria camera da letto, di cosa una donna faccia nella propria camera da letto. È troppo piccola come cosa per me, io sono proiettato su cose un pochino più grandi, io lavoro con il “Most I”, non ho tempo di lavorare con queste cosine qua.

Mr.R: Tornando alla musica: ascolti solo Reggae o ascolti anche altre cose?

A: Beh là in Giamaica si ascolta prevalentemente Reggae, Dancehall, mi piace molto l’Hip-Hop, il Soul, l’R’n’B, mi piace la musica cubana e tutta la musica Soul motown e quelle cose lì. Poi qualsiasi cosa che abbia un certo spessore a me piace, poi se è fatta bene…essendo un musicista, artista. Sono attratto dalle cose belle. Se è una roba un pochino così, un po’ scadente, non mi interessa, però se è fatta bene ci presto l’orecchio.

Mr.R: Sei stato gentilissimo per essere stato qui con noi, nell’Isola di Mr.Robinson. Nel tour in Europa: per l’Italia ti fermi solo al Rototom Sunsplash o hai altre date?

A: Faccio questa prima trance a luglio poi ritornerò ad ottobre. A luglio sarò prevalentemente in Italia, poi abbiamo tre date in Germania, una data a Vienna, una data in Francia, una in Portogallo e sette o otto date in Italia. Ad ottobre – novembre sarà prevalentemente Europa, due date in Italia per poi tornare in Giamaica e fare l’America, quindi incomincerà questo “carrozzone”. Per quanto riguarda luglio sarà prevalentemente in Italia, Roma, Milano, passeremo in Salento, è stata una cosa che ho voluto fare io: passare per l’Italia che poi è la madrepatria (risata).

Mr.R: Che pezzo vorresti far ascoltare dal tuo ultimo disco ai Naufraghi dell’Isola di Mr.Robinson?

A: Dato che comunque sta riscuotendo un enorme successo e ne sono molto felice, ringrazio tutti i Sound e tutta la gente che mi sta supportando, come voi. È un amore totale: One Love. Vorrei far sentire “Kingston Town” che è il è il pezzo che mi sta rappresentando di più in questo momento.

Mr.R: Ok, ti ringrazio tantissimo Alborosie, ci sentiamo o ci vediamo presto. Buon tour, ciao.

A: Ti ringrazio, ringrazio tutti voi e Radio Sherwood mi raccomando Big up! Arriverò presto da quelle parti, così ci facciamo una suonata tutti insieme. Seen! Alborosie! Ciao a tutti quanti.