Dopo la “prima” di Udine l’11 marzo tante altre piazze in Italia e in Spagna chiedono di poter ospitare la pellicola che racconta l’“esilio” del Rototom.
Udine e poi Roma, ma anche Bergamo, Bologna, Mestre e Castellón : sono solo le date confermate di quello che sta diventando un vero proprio “tour” europeo che sconfinerà pure in Inghilterra e in Sudamerica vista la traduzione già realizzata in spagnolo e in inglese. Ancor prima di essere presentato al pubblico (venerdì 11 marzo al Visionario di Udine), è già un fenomeno internazionale il film “Exodus – Finding Shelter” del regista Tommaso D’Elia che racconta in un eccezionale documentario-inchiesta la storia del più grande festival reggae d’Europa, il Rototom Sunsplash, costretto ad emigrare dalla friulana Osoppo fino alla lontana Benicàssim, in Spagna, località dove è approdato lo scorso anno e che anche nel 2011 ospiterà la manifestazione.
E’ proprio la notorietà internazionale del Sunsplash a costituire l’“atoût” più interessante per il film: appena annunciata la realizzazione della pellicola, è stato subito “boom” per le richieste da tutta Italia. Oltre all’anteprima fissata per venerdì 11 marzo a Udine al Visionario e all’attesissima première nazionale calendarizzata a Roma al Cinema Aquila lunedì 14 marzo, il film-documentario è stato richiesto da molte altre piazze italiane dove sarà proiettato fra aprile e maggio: da Bergamo a Bologna, da Mestre alla città spagnola di Castellón de la Plana, capoluogo della Diputación dove sorge Benicassim. E non è certamente finita qui perché anche in Friuli Venezia Giulia si stanno muovendo sia Osoppo, la cui comunità rimpiange il Sunsplash ricordandolo come un momento di grande socialità ed apertura verso il mondo inopinatamente sottratto alla sua gente, e Pordenone, dove il Rototom è nato come associazione e l’affetto per l’organizzazione è davvero tangibile.
Del resto, la qualità della pellicola è garantita dal fatto che il film è prodotto dalla associazione culturale Exodus insieme alla Paneikon, una delle società di produzione più rinomate fra alcuni dei principali broadcasters mondiali come Rai, Bbc, Canal Plus, Discovery Channel e National Geographic: è un film di grande proiettabilità poiché la durata non lunghissima (55 minuti) e il taglio di docufiction consentono di indagare sia la storia del Sunsplash che altre vicende in atto nel nostro Paese in un momento di grande crisi per i diritti individuali e la libertà d’espressione. Tra i motivi di interesse ci sono le interviste a personaggi che – amici, nemici o osservatori neutri rispetto al festival – analizzano e commentano la sorte di una manifestazione che oltre ai più grandi nomi della musica reggae mondiale, raduna infatti anche intellettuali di alto profilo per dibattiti e incontri sulla cultura globale, la pace, la tolleranza, il multiculturalismo e lo sviluppo sostenibile ed è considerata dall’Unesco degna di patrocinio come “evento che promuove la pace e la non violenza”. Fra queste voci c’è anche quella del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi, da sempre acerrimo nemico del Rototom, a cui la pellicola offre la possibilità di
spiegare le ragioni per cui il Rototom Sunsplash sarebbe un fenomeno negativo per la gioventù di casa nostra.
spiegare le ragioni per cui il Rototom Sunsplash sarebbe un fenomeno negativo per la gioventù di casa nostra.
Intanto vanno definendosi gli interventi alle due serate di presentazione di Udine e Roma. In
entrambi gli incontri saranno presenti sia Filippo Giunta, presidente dell’associazione Exodus e già fondatore di Rototom, sia il regista Tommaso D’Elia. A Udine a intervistarli sarà il giornalista Tommaso Cerno, caporedattore dell’Espresso.